giovedì 10 novembre 2011

IL GOVERNO CHE VERRA'



Dal Blog di Beppe Grillo

La fine della Seconda Repubblica

Il Cavalier Silvio Berlusconi è stato ricevuto al Quirinale dalla controfigura di Umberto II, l'ultimo re d'Italia. La scena nei modi e nella sua rappresentazione è la medesima del 1943, quando a Villa Savoia Vittorio Emanuele III comunicò al Cavalier Benito Mussolini il suo licenziamento. In entrambi i casi il successore venne scelto dal regnante. Ieri fu Badoglio, adesso è Monti. La caduta del fascismo avvenne per una guerra mondiale persa. Quella del berlusconismo per un disastro economico di livello europeo. I liquidatori furono allora gli angloamericani, oggi i tedeschi e i francesi. Lo spread sopra i 500 punti ha cacciato queste caricature di governanti, di ministri e ministresse, non l'opposizione. Se fosse stato per il Pdmenoelle, questo governo sarebbe durato per sempre.
Un fantasma si aggira per l'Europa, quello del fallimento dell'euro. Il detonatore è l'Italia e il suo debito pubblico che vanno messi sotto tutela prima che sia troppo tardi. Ma è già troppo tardi... Nel frattempo però, come quando un'azienda fallisce, i creditori vogliono recuperare il massimo possibile prima del default italiano. Il Governo Monti ridurrà l'esposizione internazionale del nostro debito. La patrimoniale è cosa già fatta, insieme all'introduzione dell'Ici sulla prima casa e al taglio dei dipendenti pubblici.
Berlusconi è un vecchio zombie, era già morto politicamente nel 2008. Lo resuscitò Waterloo Veltroni, e le opposizioni, per tre anni che sono sembrati lunghissimi, lo hanno protetto in innumerevoli voti di fiducia e regalandogli deputati a piene mani, da Calearo a Razzi, per tacer di Scilipoti. La Seconda Repubblica volge al termine. Ci ha fatto largamente rimpiangere la Prima. I partiti si sono impadroniti dello Stato e se ne sono nutriti. Chi grida "Elezioni, elezioni!", non sa di cosa parla, o forse pensa solo alle poltrone. La data delle elezioni è già stata decisa a Washington, Parigi e Londra, con tutta probabilità sarà il 2013. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale siamo un Paese a libertà limitata con basi americane che presidiano tutta la penisola. Ora siamo stati messi anche ai domiciliari. La politica economica non è più di nostra competenza, ma del FMI e della BCE. Riceviamo lettere dalla UE che sono l'equivalente di ordini, ultimatum. Mussolini, all'uscita del colloquio con il re, fu caricato su un'ambulanza. Gli venne detto che era per proteggerlo. In realtà, il mezzo era pieno di Carabinieri che lo arrestarono. Ieri sera l'ambulanza non c'era davanti al Palazzo del Quirinale e neppure i Carabinieri. Peccato. Sarebbe stata una degna e appropriata uscita di scena. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Dal sito Blogosfera di Debora Billi

Spread. Ecco cosa chiedono per lasciarci in pace

A mò di riepilogo, e di informazione per chi non lo sapesse ancora, ecco cosa chiedono per lasciarci in pace. Chiedono "chi"? Mah, la UE, la BCE, i mercati, le banche, chiamateli come volete. Le letterine partono un po' da tutti i mittenti, e riportano sempre le stesse 5 richieste. Ad esempio, ecco uno "studio" della Barclay's Bank di due giorni fa, dal titolo "Can Italy save itself?" ossia "L'Italia potrà salvare se stessa?" (thanks to Valigia Blu). Nello studio un sacco di blabla sul come e il perché, ma alla fine gli stessi 5 punti che si ripetono ormai come un mantra:

1) mercato del lavoro: modifica della contrattazione collettiva in favore di accordi a livello dell'impresa;
2) pensioni: innalzare l'età pensionabile e parificarla per uomini e donne;
3) pubblica amministrazione: adeguare salari e produttività, e promuovere la mobilità;
4) ordini professionali: liberalizzare;
5) beni dello Stato: privatizzare.

Tutto ciò deve al più presto essere messo nero su bianco, firmato, approvato, altrimenti continuano a mazzuolarci. Queste sono le famigerate "riforme strutturali per la crescita", formuletta che tutti abbiamo assimilato senza capire, come una preghiera in latino. E attenzione: sono proprio quelle stesse riforme strutturali che chiede anche il PD ad un eventuale governo tecnico, magari andandoci piano coi licenziamenti per non perdere voti.

Da notare che le riforme richieste NON comprendono alcuna norma per l'evasione fiscale, alcuna tassa sui patrimoni o le rendite. Ciò significa che non solo non viene richiesto un vero risanamento dei conti pubblici, ma che non si devono toccare gli interessi finanziari.

Ancora convinti che questa roba sia per il bene dell'Italia? A me pare un ricatto e basta. Avete tempo fino a mezzanotte per pagare, e guai se avvertite la Polizia.

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