martedì 14 luglio 2009

Diritto e Rovescio


Due dichiarazioni del tutto opposte, la prima di un prete che che fa dichiarazioni contro la Lega e contro Berlusconi, la seconda del vicepresidente della Vigilanza Rai Giorgio Merlo (Pd), preoccupato per la " deriva anticlericale, singolare e volgare " di Rai 3, si invertono le parti, quello che dovrebbe essere il rappresentante dei valori cristiani si scaglia contro la politica, chi invece da politico dovrebbe essere garante del diritto di espressione e della laicità dello stato, dimostra tutta la sua preoccupazione nel difendere i valori cristiani.
Farà mica parte di quei 4 gatti descritti dal vaticanista di Rai3 ?



Clandestini: Padre Poletti, “i leghisti non posso dirsi cristiani. Berlusconi? E’ un corruttore… scrivetelo!”


di Stefano Corradino

Clandestini: Padre Poletti, “i leghisti non posso dirsi cristiani. Berlusconi? E’ un corruttore… scrivetelo!”

“Cacciare i clandestini? Io piuttosto mi faccio mettere in galera. Non ho mai chiesto né mai chiederò ad alcuno il permesso di soggiorno. Mi ispiro alla legge del Vangelo. Gesù era dalla parte dei poveri e dei diseredati, non dei potenti, e per questo è stato ucciso… Se dovessi denunciare un immigrato mi vergognerei come uomo. E come prete…” E’ proprio un sacerdote, Giorgio Poletti, padre comboniano di 67 anni, quello che con parole taglienti critica la parte del decreto sicurezza del governo sui clandestini. Padre Poletti, intervistato alcuni giorni fa sul quotidiano “Repubblica” spiegava le ragioni di una iniziativa promosso in tante città d’Italia.

“Permesso di soggiorno in nome di Dio”… Una iniziativa simbolica
Sì, ma che pone interrogativi seri: il rispetto per l’altro. Gli uomini sono “persone” o “cose”? Un operaio, una badante, un lavoratore della terra sono oggetti o soggetti? Come si fa a fare distinzioni tra gli esseri umani? E’ una questione di dignità. Dal punto di vista umano non posso non accogliere una persona che ha bisogno di aiuto.

Lei è uomo ma anche sacerdote
E la mia indignazione deriva proprio dalla Legge del Vangelo. E’ quella che mi ispira. Gesù è stato dalla parte dei poveri e per questo è stato ucciso, perché non era allineato con i potenti del tempo perchè criticava il potere teocratico. Economico, politico, religioso. Poteri che, oggi come ieri si coalizzano.

Lei lo sa che la sua posizione è piuttosto isolata nella Chiesa…
Lo so purtroppo. Il cattolicesimo oggi è malato di capitalismo. Di che dio parliamo? Il dio degli intrallazzi? Che fa contratti con chi sta al potere? Io non credo nel dio dei grandi apparati istituzionali e delle celebrazioni. Io credo nel Dio del Vangelo che accoglieva i diseredati non li cacciava.

La Chiesa ufficiale non ha più questa vocazione?
Purtroppo ha perso gran parte di questa carica profetica. E così i giovani, purtroppo, non credono più in noi preti. E si sono allineati con i poteri forti.

Quali poteri forti? Parla della politica?
Della politica e della società. Di questa società schizofrenica e ipocrita; mentre i messaggi del Vangelo sono inquovocabili.

Eppure chi ha propugnato questa Legge si dice “cristiano”
Cristiano? Chi? I leghisti? Come fanno, con questa ideologia a dirsi tali?

Anche il presidente del Consiglio
Chi? Papi? L'uomo i cui unici valori sono solo quelli legati alla competizione? Questo non è cristianesimo è l’antivangelo. Berlusconi è un corruttore della morale. Scrivetelo, non ho remore a dirlo…”

Le cita spesso il Vangelo Secondo Matteo. “Ero straniero e mi avete accolto”.
Lo straniero è l’altro, è in quanto “altro” è me stesso. Sono stato in Africa per 15 anni, in mezzo a due guerre civili e gli africani non mi hanno mai mancato di rispetto. Ho visto come le compagnie petrolifere anche italiane facevano interessi sporchi nelle raffinerie rubando il petrolio alla Nigeria. Eccola l’ipocrisia occidentale.

Un mese fa lei è stato in un centro di accoglienza temporanea a Lamezia Terme. Che impressione ha avuto?
Mi sono vergognato. Altro che accoglienza, quello è un carcere. Noi siamo solo capaci di costruire galere invece di fare politiche di inclusione.

Non è così frequente sentire un sacerdote esprimersi così. Obiettivamente è raro ascoltare parole così forti anche da esponenti politici più “radicali”
Ormai la parola d’ordine è “non disturbare il manovratore”

Se lei non denuncerà i “clandestini” denunceranno lei
Mi mettessero anche in galera. Io non manderò via nessuno e, nei limiti delle mie possibilità accoglierò tutti. Mai chiesto un permesso di soggiorno e mai lo farò. Mi vergognerei come uomo e come prete.

“Clandestini”. L’agenzia “Dire” e la rivista “Redattore Sociale” tempo fa lanciarono una campagna per non usare più questo termine.
Giustissima. Purtroppo la lingua esprime quello che siamo, la nostra visione della vita. Non esistono clandestini ma persone umane che hanno il diritto di vivere e di essere riconosciute ed aiutate. E con essi dobbiamo immaginare e progettare il futuro. E il mondo sarà migliore. Va organizzato e preparato in questo senso. Perché stiamo diventando vecchi. Rileggetevi “il Deserto di Tartari", quel grande capolavoro di Buzzati (o la trasposizione cinematografica) sulla condizione del quotidiano esistere e sulla condanna del tempo…

l vaticano: «Il tg3 rispetti il pontefice»
«Quattro gatti per il Papa», bufera sul Tg3
Di Bella: «Costante rispetto per la Chiesa»
Merlo (Pd) critica la testata per un servizio sul Pontefice. Il direttore si difende: «Grande attenzione per Ratzinger»

ROMA - Bufera sul Tg3 per un servizio su Benedetto XVI andato in onda domenica sera. «Domani il Papa va in vacanza e ci saranno anche due gatti... che gli strapperanno un sorriso, almeno quanto i proverbiali quattro gatti, forse un po' di più, che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare ancora le sue parole». Il riferimento del vaticanista era ai due gattini, uno grigio un po' malandato e uno bianco e nero, dal pelo lucido e folto, che il Pontefice dovrebbe trovare nella villetta di Les Combes, in Val d'Aosta, dove Ratzinger trascorrerà un periodo di riposo. Ma lo scivolone ironico del giornalista del Tg3 sui «due gatti» e i «proverbiali quattro» ha fatto andare su tutte le furie il vicepresidente della Vigilanza Rai Giorgio Merlo (Pd), il quale ha accusato la testata, parlando di «deriva anticlericale, singolare e volgare». «Stupiscono - ha scritto Merlo in una nota - le parole contenute nel servizio andato in onda ieri sera alla edizione delle 19 del Tg3». «La linea editoriale del Tg3 è stata sempre caratterizzata da grande attenzione e rispetto per il magistero della Chiesa e la figura del Pontefice» ha replicato il direttore della testata Antonio Di Bella. «Mi sento di ribadire tale impegno di fronte alla cortese ma ferma polemica dell'onorevole Merlo» ha aggiunto. «Prendo atto delle dichiarazioni del direttore del Tg3 Di Bella - fa sapere Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana - e mi auguro quindi che il telegiornale della terza rete sia sempre, come egli dice, effettivamente caratterizzato da attenzione e rispetto per la Chiesa e per la figura del Papa».
Benedetto XVI in partenza per la val d'Aosta (Fotogramma)
Benedetto XVI in partenza per la val d'Aosta (Fotogramma)

«VATICANISTA RICHIAMATO FORMALMENTE» - «Un passaggio del servizio di ieri sulle vacanze del Papa - ha voluto precisare Di Bella - può avere indotto l'onorevole Merlo o altri a ritenere che tale rispetto sia venuto a mancare. Così non è. Anche per questo, subito dopo il giornale di ieri sera, prima ancora di qualsiasi polemica, ho richiamato formalmente il vaticanista. Il collega mi ha assicurato che non era sua intenzione ironizzare, o peggio irridere il Pontefice, come d'altronde non ha mai fatto in passato». «Mi sento quindi di ribadire l'impegno del Tg3 a una rinnovata attenzione per le questioni vaticane a al massimo rispetto per la figura del Santo Padre, come d'altronde testimoniato dalla copertura impeccabile di tutte le sue ultime iniziative, in particolare - ha concluso Di Bella - l'incontro con il presidente Obama cui il Tg3 ha dedicato la rilevanza che meritava».

«NESSUN GATTO A LES COMBES» - Polemiche a parte, l'indiscrezione sui due gattini che il Pontefice troverà a Les Combes sarebbe falsa. Stando almeno a quanto spiega il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin. «Non ci sono gatti nello chalet del Papa e nemmeno nei dintorni» ha assicurato il primo cittadino del comune valdostano.

Nessun commento: