domenica 22 febbraio 2009

Ronde

Con l'approvazione del decreto che dà il via alle ronde credo si possa intravedere il tentativo di taluni partiti di appropriarsi del controllo del territorio, a scapito delle forze dell'ordine e dei loro compiti.
Molte ronde sfilano oggi sotto le insegne leghiste. Le "Ronde padane", nate a Voghera nel 1997. Quanti sono i volontari padani? Numeri ufficiali non ce ne sono, ma Mario Borghezio, già dieci anni fa, parlava di 8mila persone: "Da Cuneo e Trieste sono una quarantina i comuni coinvolti, anche grandi come Modena, Torino e Monza".
La bandiera della sicurezza porta voti e fa gola a molti, si muove Alleanza nazionale, con Azione Giovani a Torino, Padova e Venezia; muovono i primi passi le ronde della Destra di Francesco Storace alla periferia di Roma; la Fiamma Tricolore annuncia di aver cento militanti pronti a Trieste; Forza Nuova è già attiva a Foggia e Pescara.
Non solo le ronde sono una maldestra surroga alla mancanza di turn over tra le forze dell'ordine - sostiene Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia - ma costituiscono un rischio reale di politicizzazione della sicurezza. Le ronde - prosegue - sono permeabili all'infiltrazione di organizzazioni criminali, come mafia e camorra e possono nascondere tra le loro fila delle squadracce di esaltati pericolosi.
Aggiungerei che la proposta di chiara provenienza destrorsa sia un chiaro ed evidente ritorno a situazioni già viste in un lontano passato, richiamano il ricordo di manganelli e di giustizia sommaria, di Ku Klux Klan di sette razziste e violente, forse il tutto fa parte di un piano premeditato e da tempo studiato, del quale si intravendono chiaramente i tratti, al dine distruggere la democrazia, azzerare i diritti costituzionali e attraverso l'istituzione di un premierato forte (alias dittatura )portare il paese, già in chiaro ed evidente declino verso la sua inesorabile fine.

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